Parte oggi la nuova campagna promozionale della Regione Sardegna con uno spot dedicato espressamente al mercato estero per il 2023.
Un video che dalle dichiarazioni dell’Assessore Gianni Chessa punta a “Un prodotto che mette al centro l’identità profonda della nostra terra”.
Al di là della qualità del video e della sceneggiatura mi chiedo sempre più spesso se sono io quello che forse non coglie il senso dei messaggi, non si fa trascinare dalle emozioni, si fa condizionare dall’essere troppo “dentro la materia” e poco spettatore.
Uno spot nasce per uno scopo, un mercato, un target.
Guardarlo invece come se fosse una espressione di quello che ci piacerebbe esprimere, di quello che vorremmo valorizzare secondo il nostro pensiero e le nostre aspettative forse è un modo sbagliato di guardare il prodotto.
Non siamo noi il target, non siamo noi il cliente.
Certo, quando spendi per pubblicare lo spot 2,4 min di euro qualche dubbio viene se il linguaggio a metà tra il Signore degli Anelli, uno spot di bagnoschiuma e un trailer della Marvel sia adeguato a raccontare quella identità profonda così agognata, soprattutto in questa consiliatura (al di là del colore dei surfisti che in Sardegna sono color cartone tutto l’anno 🙂 )
Qualche curiosità legittima anche su come quella cifra sia distribuita soprattutto nei canali digitali, visto poi che nella stessa intervista si dichiara che:
“Con un’azione di social media marketing nei canali della Regione si prevedono almeno 5 milioni di impression.”
che onestamente sembrano pochini (nel caso sono disponibile per prestare il mio account per una decina di giorni, dovrebbe essere sufficiente).
Detto questo sono davvero curioso di vedere la conversione di questo spot, che è quello che ci deve interessare.
Portare turisti attenti a una Sardegna diversa in mesi distinti dal periodo di punta.